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  1. terminale surfcasting
    pater noster

    AvatarBy piranea80 il 25 Oct. 2012
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    Pater Noster

    Il pater noster è un terminale che nasce per la pesca a surfcasting. Indicato per le situazioni di alta turbolenza, riesce a reggere le correnti in maniera egregia senza patire i grovigli. La preda cui è destinato principalmente è il sarago. Sono i branchi di tale specie, infatti, che pascolano tra i marosi con un’agilità disarmante. Possono cadere in tentazione, soprattutto se il calamento è giunto in una zona meno turbolenta, come il bordo di una buca o canalone, anche le spigole, le orate, le occhiate o le mormore. Il pater noster si rivela il calamento ideale quando la ricerca è rivolta tra i frangenti che si susseguono su spiagge basse, o per pescare appena dietro l’unico ed esplosivo cavallone che si forma sulle coste profonde e ciottolose. Nel corso del tempo il calamento si è snellito, gli snodi soprattutto, si sono miniaturizzati. I fili da adottare sia per la costruzione del trave che dei finali rimangono di diametro piuttosto sostenuto. Oltre al filo in bobina, anche shock leader, trave e terminali sono sottoposti al logorio continuo delle correnti. Dovremmo lottare oltre che con i pesci (si spera), spesso anche con le alghe che si depositano sul filo e con il fondo molle, capace di rendere molto difficile lo scalzamento del piombo. Nei casi in cui la presenza di detriti in sospensione sia veramente massiccia, ma la nostra esperienza ci consiglia di insistere, l’unica parziale soluzione è di passare al monofilo diretto in bobina, se non dobbiamo forzare, basta un diametro dello 0.40 o 0.45. Eviteremo così che le alghe si posizionino sul nodo dello shock, andandosi a depositare sulla giunzione lenza madre – trave, rendendo la pulizia del calamento più agevole.In base al peso della zavorra e allo stile di lancio da eseguire, sceglieremo il diametro di trave e shock leader, che varierà, comunque, da uno 0.50 a salire. I braccioli partiranno come minimo dallo 0.25, e non si dovrà indugiare, se la situazione lo richiedesse, a salire nello spessore del monofilo. La loro lunghezza varierà anch’essa in base allo stato del mare, accorciando o allungando il finale quando lo suggeriranno le correnti. Gli snodi saranno costruiti con il classico perlina-girella-perlina. Il sistema di bloccaggio per il join potrà essere costituito dagli stopper in gomma (permettono il riposizionamento dello snodo scorrendo sul trave), da un nodo uni a 7 spire costruito con filo da legature (usato per fissare gli anelli al fusto delle canne da pesca), oppure le perline potranno essere incollate direttamente al trave utilizzando la Loctite 406. Le esche da utilizzare con questo terminale sono molteplici. Il sarago, soprattutto in “perlustrazione” durante le mareggiate è di bocca buona. Gambero rassodato con il filo elastico, verme coreano, verme americano, bibi, seppia, calamaro, cannolicchio sono tra le esche più indicate. I bocconi possono essere innescati singolarmente o mixati tra loro (Es. gambero e coreano appuntato dalla testa). L’innesco di...

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    Last Post by piranea80 il 25 Oct. 2012
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  2. prede surf casting
    prede surf casting

    AvatarBy piranea80 il 30 July 2012
    +1   -1    0 Comments   218 Views
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    Numerose le prede che si possono insidiare a surfcasting. E la maggior parte sono tra i pesci più rinomati. Forse è per questo motivo, unito alla dimensione talvolta notevole delle catture, che il surfcasting conta un numero crescente di appassionati,che perdono spesso la testa per questa favolosa disciplina. Si parte dalle prede più facili, come la mormora, sino a quelle più impegnative e sospettose, come la leccia e la spigola, che spesse volte richiedono esclusivamente l’uso dell’esca viva. Ognuna di loro ha i suoi luoghi, i suoi momenti, i propri atteggiamenti, ed è q


    Orata

    CARATTERISTICHE - Il suo corpo è grigio-argenteo, bianco sul ventre. Ha una banda scura a ridosso della testa, la quale spicca come molto grande, sproporzionata rispetto al corpo. Guardandola di fronte, si può notare una linea dorata all’altezza degli occhi, che le dà appunto il suo nome. La sua bocca è ampia e corredata di denti piatti, che spinti dalla sua notevole forza mandibolare, rompono i murici senza troppi problemi. Nelle branchie si può notare una macchietta rossiccia, più evidente negli esemplari di taglia. Può raggiungere gli 80 cm di lunghezza, ed anche 8-10 kg di peso.

    LUOGHI - Fondale misto e con presenza di vegetazione marina tra roccia, ciottoli e grandi estensioni sabbiose; è qui che l’orata predilige stare, zone dove di solito questa preda trova piccoli vermi e molluschi di cui è ghiotta.



    MOMENTI - Essa è un pesce senza regole, abbastanza imprevedibile. A seconda del luogo se ne possono catturare di giorno o di notte, all’alba o al tramonto. Molto spesso le pescate migliori a differenza di altre prede si fanno in pieno giorno. Le ore più calde della giornata infatti ci regalano spesso splendide catture di pezzi da 90.


    ESCHE - Il suo cibo preferito è rappresentato da una vasta gamma di molluschi come la cozza e il murice, sui quali in natura ha la meglio rompendone il loro robusto guscio protettivo con la sua enorme potenza mandibolare. Una vera leccornia per lei sono i bibi e l’americano che solitamente ingoia appena dopo averli gustati.

    AMI - Rigorosamente del tipo beck, amo molto adatto per la pesca in cui il pesce ingoia l’esca. Devono essere molto robusti, meglio se in acciaio, di misura dal 4 al 1/0 a seconda della dimensione dell’innesco e delle prede che intendiamo insidiare. Non di rado un’orata da poco più di un chilo è capitato che abbia piegato l’amo forgiato ritrovando la libertà.

    ARMATURE & TERMINALI - L’ armatura sarà uno short basso, con terminale piuttosto lungo, o del tipo scorrevole, di modo che l’orata possa ingoiare e non sentire la resistenza del piombo che la farebbe insospettire. Il terminale andrà dallo 0.25 allo 0.35, a seconda della pezzatura dell’orata. Meglio mantenersi un po’ alti con il diametro, almeno uno 0.28, poiché pur non avendo denti taglienti questo sparide ha una notevole potenza mandibolare. La lunghezza del terminale può variare da 80 a 150 cm a ...

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    Last Post by piranea80 il 30 July 2012
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